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mercoledì 28 maggio 2014

Chi ha vinto le elezioni europee, chi è stato smentito

Ha vinto l'Italia, ha perso il fanatismo e l'incompetenza. Ha vinto Renzi, una vittoria storica e colossale in una partita giocata tutta in trasferta, guidando un partito al governo in una elezione, quella europea, storicamente portata al voto in libertà e di protesta, un partito filo-europeo in una condizione di popolarità ai minimi dell'Unione e di forte vento anti-Euro, contro tutti gli opinionisti e gli opinion-makers, al di là degli endorsement obtorto collo dell'ultima ora. E' stata sopratutto smentita la tesi secondo cui Renzi per ottenere i voti provenienti da destra avrebbe perso i voti di sinistra. Delirante quindi il commento di D'Alema che sostiene che Renzi abbia portato solo i nuovi voti, mentre i voti confermati siano da attribuirsi a lui e a Bersani. Renzi ha infatti ottenuto un'investitura dal popolo di sinistra gigantesca alle scorse primarie con 3 milioni di voti giunti in gran parte da elettori che avevano votato Bersani alle primarie del 2012. Chi non capisce questo non capisce il profondo mutamento culturale che sta avvenendo e che sta portando alla nascita della sinistra del XXI secolo. Al contrario è emerso tutto l'errore dell'alleanza con Vendola nel 2013, che portò questa sì ad un'emorragia di voti verso Scelta Civica. E' vero che la Lista Tsipras ha ottenuto un buon risultato, ma in termini assoluti ha avuto 1 milione di voti, esattamente gli stessi voti ottenuti da SEL nel 2013, non togliendo nessun voto al PD. Un'altra falsa voce smentita è stata quella del voto giovanile, che attestava il M5S di gran lunga come il primo partito tra i giovani. Secondo i dati Ipsos il PD è il primo partito tra i 18-24enni con il 35%, mentre il M5S si ferma al 25%. Gli unici altri due partiti ad aumentare i voti in termini assoluti sono stati la Lega di Salvini e Fratelli d'Italia della Meloni. Non a caso gli altri due partiti guidati da due quarantenni, a conferma che la gente non vuole la fine dei partiti, ma un rinnovamento della classe dirigente al loro interno. Salvini ha puntato tutto su due punti qualificanti, No Euro e No immigrazione e anche la Meloni ha portato avanti una linea di uscita dall'Euro e No immigrazione molto simile. Il voto AntiEuropa in Italia ha perso, ma non va quindi sottovalutato, attestandosi al 35% (21 grillo, 6 salvini, 3,7 Meloni e 4 Tsipras).

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