“E' questo il momento” dice un brigatista durante il processo. Quando i terroristi di qualsiasi matrice pensano che sia il momento di agire? I terroristi non cercano il consenso democratico, sono autoreferenziali e consapevolmente minoranze. Il “momento” sono quindi i momenti di frammentazione, quando non c'è un blocco sociale cementato che regge la società, quando c'è un clima di sfiducia verso gli elementi intermedi che fanno la democrazia, quando cresce l'insofferenza verso lo Stato nazionale al quale si contrappone la propria comunità monolitica e incontaminata, l'intolleranza verso la democrazia rappresentativa e la proposta politica con le sue mediazioni a cui si contrappone il mito totalitario della democrazia diretta, le campagne di odio e delinquenza verbale portate avanti contro equitalia da Beppe Grillo, il quale predilige la mafia allo Stato, le diffamazioni contro le basi storiche della Repubblica, la volontà di eliminare i partiti. I cattivi maestri esistono, negli anni '70, come oggi. E' dalle derive ideologiche, dalle campagne mediatiche, dai guru oracolari, dall'insulto quotidiano dei comici, dalla corporazione degli opinionisti anticasta, dall'idea che l'attivismo compulsivo è virtuoso ed è chiamato alla missione di smuovere la presunta passività delle masse, da queste variabili nasce il clima e prendono gli imput i terrorismi di diversa provenienza, tutti accomunati dalla volontà di dimostrare la vulnerabilità dello Stato democratico e delle istituzioni dirottando in questo modo l'indignazione più su di esso che sull'atto terroristico.
Ad ogni atto terroristico scatta poi una certa retorica del chi sono i mandanti e del cui prodest, e cioè a ben vedere gli stessi soggetti che creano il clima fertile al terrorismo sono anche quelli che sostengono che dietro al terrorismo ci sarebbe lo Stato stesso o quantomeno se ne beneficerebbe. Pur essendo vero che una democrazia immatura come la nostra ha vissuto la stagione dei depistaggi e delle infiltrazioni nello Stato democratico, è chiaro per esempio che le stragi degli anni '70 erano opera dei fascisti che non possono essere deresponsabilizzati con la teoria che fossero solo neutra manovalanza, così come il terrorismo rosso era figlio della sinistra extraparlamentare e in particolare dell'autonomia e non di chissà quale complotto internazionale. Il terrorismo di oggi è figlio innanzitutto dell'antipolitica. Non bisogna avere paura a dirlo.
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