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mercoledì 27 ottobre 2021

Da Gramsci a Fedez, la deriva demenziale della sinistra

Passare da Gramsci a Fedez vuol dire scadere veramente in basso. E' la deriva della sinistra, che usa il tema dei diritti civili in maniera strumentale per rilanciare l'egualitarismo e il totalitarismo e l'attacco al diritto di opinione, parola e istruzione. E' una sinistra che torna a dare lezioncine attraverso lo stoccafisso presuntuoso Letta, che usa sempre lo stesso metodo, "marciare divisi per colpire uniti", si scannano al loro interno ma quando trovano un nemico lo attaccano con odio e ferocia, alla faccia della retorica pacifista e buonista, ancor più se il nemico è interno ma da espellere come Renzi, nella tradizione stalinista. 

Dall'altra parte la destra sembra una maionese impazzita, Salvini e Meloni strizzano l'occhio ai no vax, alla faccia del Nord devastato dal virus cinese, addirittura si appropriano della desueta teoria di sinistra della strategia della tensione, intanto finalmente dopo dieci anni viene a galla il tema dei rapporti con le dittature dei grillini, dal Venezuela alla Cina passando per l'Iran. Meglio tardi che mai, ma la magistratura non fa nulla questa volta.

Tutto questo accende la luce sull'esigenza di un nuovo centro, che non vuol dire certo rifare la democrazia Cristiana, come gli ottusi insinuano, ma anzi costruire una nuova realtà laica che superi il novecento, ma che al contempo si rifà alla migliore tradizione liberale e democratica, nel momento in cui la sinistra è in preda ad una deriva radicalizzante e antiliberale e la destra mette in discussione la democrazia solo perchè il proprio elettorato non va a votare.

Il bipolarismo in Italia è stato un fallimento, perchè qui la gente ragiona ancora con l'equazione sinistra uguale rossi e comunisti, destra uguale neri e fascisti. La guerra tra bande, i pecoroni nei recinti imperversano. Peccato che essere antifascisti non vuol dire essere necessariamente di sinistra nel senso di comunista ed essere anticomunisti non vuol dire essere di destra nel senso di fascista. Ma siccome i pecoroni non lo capiscono meglio andare al centro.

Il problema è la noia borghese di chi di fronte alla conquista dei diritti civili dei neri in America, dei gay in occidente, come degli operai, non sa più che fare perchè il suo terzomondismo lo porta a negare la lotta dei gay e degli operai nei paesi islamici, nelle dittature sudamericane e orientali, in un cortocircuito schizofrenico, a meno che il regime islamico non instauri rapporti amichevoli con Israele come l'Arabia Saudita, allora emerge l'antisemitismo di sinistra, vecchio riflesso dell'equazione ebrei uguale plutocrazia uguale in maniera grossolana ricchi.


domenica 3 ottobre 2021

30 anni di finzione

Con la caduta dell'Unione Sovietica i comunisti in Italia seppero inventarsi una truffa clamorosa. Si spacciarono per liberali e sposarono il bipolarismo apparentemente anglosassone e americano che in realtà era una nuova riedizione del patto Molotov-Ribentropp, le monetine dei missini e dei picisti contro Craxi ne erano la rappresentazione plastica. Berlusconi scompaginò le carte creando un centrodestra liberale che arginava i fascisti a destra pur alleandosi a loro e conteneva i comunisti psuedoliberali a sinistra. Il patto Molotov-Ribentropp però insistette nella riedizione Repubblica-Fini, ma arrivò Renzi a scompaginare le carte questa volta a sinistra, purtroppo la mancata alleanza Renzi-Berlusconi fece il resto, Salvini si propose come terza soluzione, ma non sapeva se andare da una parte o dall'altra. Ora le premesse per un centro liberale che rompa il patto Molotov-Ribentropp spacciato per liberalismo anglosassone ci sono, ma si insinua l'ecologismo gretino, nuova versione dell'estremismo.