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martedì 27 novembre 2018

Crozza e le Iene, quando la comicità è di regime

Crozza e le Iene. Due figure che fanno più opinione di duecentomila laureati. Da una parte un comico di regime, dall'altra pseudogiornalismo scandalistico, ma sopratutto da una parte un comico al servizio di D'Alema, dall'altra una trasmissione di Berlusconi. In questi anni hanno tirato la volata ai grillini, ma sopratutto hanno massacrato Renzi. La chiave della politica potrebbe stare tutta qui, i grillini devono buona parte del loro consenso alle fake news sui social, ma la televisione in questi anni non ha perso il suo peso, a questo punto bisognerebbe chiedersi perchè il comico di D'alema e i talk-show di mediaset, le iene e "dalla vostra parte" di Del Debbio su rete 4, hanno fatto propaganda per il 5 stelle, quasi che D'alema e Berlusconi, pur di sbarrare la strada a Renzi, abbiano preferito spianarla ai grillini. Ora, improvvisamente Crozza attacca il governo, le Iene attaccano Di Maio, il comico genovese si tiene una porta aperta in realtà, fa uno sketch contro Toninulla, ma dove Casaleggio gli manda una mela per avvelenarlo, come a dire la mela marcia in un movimento sano, poi lo stesso Crozza riprende lo scoop delle Iene sul padre di Di Maio che assume in nero gli operai, ma lo mette sullo stesso piano del padre di Renzi, eppure lui archiviato dai tribunali e recentemente vincente di due processi per diffamazione contro l'amico di Crozza, il direttore del Fatto Quotidiano, Travaglio. Quindi Crozza fa la domanda fatidica, "ma non erano meglio quelli di prima, cosa ha fatto di male il padre di D'alema?", poi aggiunge lo specchietto per allodole "a parte fare un figlio?", ma il dado è tratto. Dall'altra parte le Iene, che per anni hanno tirato la volata ai grillini in chiave antirenzi e ora sputtanano i Di Maio. In tutto questo c'è la chiave di tutti questi anni, Berlusconi e D'alema, pur di sbarrare la strada a Renzi, hanno in questi anni favorito un movimento antidemocratico, estremista, di cialtroni incompetenti, nel più classico "tanto peggio tanto meglio", ora provano a rientrare dalla finestra, sempre coi loro manganellatori.

mercoledì 21 novembre 2018

Il cortocircuito cinese

Una modella cinese che prova a mangiare spaghetti italiani con le bacchette cinesi, poi ritenta con la pizza, ma non ci riesce, sorride comunque divertita. Questo lo spot di Dolce&Gabbana che ha suscitato la reazione indignata della Cina, sia il governo che i social asiatici, che hanno accusato gli stilisti italiani di razzismo.

Ma perchè? I cinesi, come qualsiasi paese dell'ex terzo mondo, si offendono se dipinti come non capaci di attuare una pratica occidentale, o se uno strumento cinese risulta inadatto ad un utilizzo occidentale, ma allo stesso tempo rivendicano orgogliosamente il proprio patriottismo e il loro antioccidentalismo. Dov'è il razzismo? Lo si può vedere solo se si ammette che l'occidente è la parte superiore del mondo e questo è un bel cortocircuito per chi allo stesso tempo alimenta il dogma antiimperialista, oppure se si pensa che uno strumento cinese vada bene ovunque, e questo è un bel cortocircuito se si afferma di non essere razzisti.