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mercoledì 26 agosto 2015

Va da sè

Amo le svolte che spiazzano i militanti
Amo i militanti che servono alla festa
Amo i grandi leaders,
odio il cretino collettivo, odio i quadri che fanno tattica della strategia
Odio la società civile, i partiti dei giornali
Amo chi ammette di aver sbagliato, odio gli intellettuali che hanno sempre ragione
Amo chi ama il proprio paese, amo chi ama la propria terra.

martedì 25 agosto 2015

Cose di cui bisogna sempre parlar male su social

Cose di cui bisogna sempre parlare male sui social:

Politici (Tutti, indistintamente, compresi i discendenti fino alla settima generazione e i cugini di terzo grado. Si salva solo Pertini, di cui bisogna diffondere citazioni inventate di sana pianta e confonderlo con Curcio. Curarsi di sottolineare l'abisso che c'era tra Pertini e Napolitano e farlo con solenne gravità).

Merkel (Se i social fossero esplosi quindici anni fa, sarebbe stato lo "stupido uomo bianco" Bush. Ma ora è la perfida teutonica che vuole controllare il mondo e perfino il nostro orticello.)

Cattolicesimo, (da distinguere dal "vero cristianesimo" tradito dalle alte gerarchie ecclesiastiche, ma cadere in estasi se l'ultimo Papa usa modi informali e sforna boiate demagogiche a tutto spiano, a differenza di quel porco pedofilo nazista che c'era prima).

Il proprio paese (In assoluto il peggiore, abitato da bifolchi, ladri, codardi, a parte chi scrive ovviamente, che è venuto giù dal cielo).

Renzi (Prima era Berlusconi, da non nominare mai per esteso ma solo con una B. piena di ribrezzo. Imputare a Renzi 70 anni di mali della Repubblica, ma considerare con pienezza che i veri colpevoli sono quei servi stolti che lo votano. Considerare che Renzi è come B., ma poi capire con sdegno e sacra indignazione che è pure peggio, cazzo).

venerdì 21 agosto 2015

Resistenza e interventismo

Che cos'è l'opposto dell'antifascismo, della democrazia e della libertà? Il fascismo? O forse per altri aspetti il neutralismo, il rifiuto ideologico di ogni guerra? Cos'avevano in comune le principali figure della resistenza italiana? Erano state tutte interventiste allo scoppio della prima guerra mondiale. Più precisamente, erano state parte di quel filone dimenticato che fu l'interventismo democratico e di sinistra. Persino un leader comunemente considerato come internazionalista quale Togliatti fu volontario negli alpini e quando gli fu diagnosticata una miopia che lo rese inabile alle armi chiese di essere trasferito alla croce rossa, mentre Gramsci si schierò a favore dell'interventismo e inviò un articolo, non pubblicato, al giornale di Mussolini. Il principale leader della resistenza, Ferruccio Parri, partì volontario allo scoppio della prima guerra mondiale. I più noti martiri dell'antifascismo furono interventisti, i fratelli Rosselli lo erano entusiasticamente, mentre Gobetti anticipò di un anno la maturità classica per partire volontario a 17 anni. Un altro leader antifascista come il fondatore del partito sardo d'azione Lussu fu ufficiale nella grande guerra, mentre Ernesto Rossi partì volontario a 19 anni. Il fondatore del gruppo resistenziale Giustizia e Libertà, Salvemini, era un stato un capofila dell'interventismo democratico. Un'altra icona della resistenza come Nenni fu interventista, seppur da basi rivoluzionarie. Che fosse per irrendentismo, per aspirazione democratica contro gli imperi austriaci e germanici o come leva per la rivoluzione sociale, tutte le più importanti figure dell'antifascismo e della resistenza erano state interventiste. Al contrario, chi come il leader troschista Bordiga considerava l'antifascismo peggio del fascismo e tifava per la sconfitta degli alleati, fu un convinto neutralista e odiava la guerra come massima espressione della democrazia, legandola alla coscrizione obbligatoria e irrideva le idee di Lenin e Mussolini sulla guerra come base della rivoluzione sociale. E' vero che la figura più di spicco del neutralismo fu certamente Turati, che era indubbiamente antifascista, ma che non fece nulla per costruire una resistenza al fascismo e fu simbolo di quell'inerzia dell'esilio che paralizzò per anni gli oppositori al regime e tante critiche anche spietate gli costò da parte di azionisti e comunisti.

giovedì 20 agosto 2015

Mai parlare male di...

Cose di cui non bisogna parlare MAI male sui social:

Animali. (In assoluto la cosa più di tutte di cui mai e poi mai bisogna parlar male. Gli animali sono esseri superiori a noi uomini, che abbiamo distrutto il pianeta con la modernità e faremmo bene a dedicarci all'autogenocidio di massa, in particolare se siamo maschi, occidentali ed eterosessuali).

Gay (Tolti gli animali, tra gli umani i gay sono la categoria di cui mai si può parlare male. L'utero è mio, ma i gay possono affittarlo quando vogliono per soddisfare i loro capricci egoistici).

Religioni di altri popoli (Bisogna irridere e ridicolizzare le nostre religioni giudaico-cristiane, ma mai e poi mai arrecare offese alle religioni orientali e mediorientali, che poi hanno ragione a farci saltare tutti per aria, che diamine, ce lo siamo meritati).

Immigrati (mai parlare male degli immigrati, anzi fare la faccia contrita e far scendere la lacrimuccia quando si parla di questi poveri disperati, che poi noi italiani di merda dobbiamo stare zitti e subire che abbiamo esportato la mafia in tutto il mondo).

Donne (ma solo se femministe e desinistra. Le altre, in particolare se bionde, berlusconiane o renziane si possono tranquillamente definire zoccole, pompinare, ritardate mentali e quant'altro a piacimento).

martedì 18 agosto 2015

Rivoluzionari a cinque stelle

E' stato un errore definire il movimento cinque stelle come un movimento qualunquista, antipolitico. il movi cinque stelle è invece un movimento rivoluzionario, che come tutti i movi rivoluzionari vuole costruire l'Uomo Nuovo. A differenza dell'Uomo qualunque, il grillino è un cittadino-attivista perennemente indignato che si occupa della cosa pubblica h24, tutto il contrario dell'uomo qualunque preso tra due fuochi rossi e neri, il cittadino-attivista sa bene dov'è la verità-onestà e il male-inciucio, sa che la soluzione è la militanza permanente e non il disimpegno qualunquista, odia l'uomo medio corrotto dagli 80 euri di Renzi ed alla leggera libertà atlantica preferisce il pesante complottismo putiniano. Il grillismo, come il leghismo, è una costola della sinistra, più precisamente di quel socialismo rivoluzionario e massimalista rimasto per decenni senza padri e senza casa, sbugiardato dal fascismo e dal marxismo e dopo la fine del marxismo e del fascismo risorto a nuova vita.

lunedì 17 agosto 2015

In italia comandano le opposizioni, la minoranza Pd erede della sinistra studentesca

Il problema politico principale dell'Italia è che comandano le minoranze, le opposizioni, chi dice sempre no. Per accorgersene basta seguire i lavori parlamentari. La maggioranza delle persone è persuasa che il parlamento sia un bivacco di gente che dorme sui banchi, ma non è così. Il tempo parlamentare trascorre in un dominio di interventi ostruzionistici delle opposizioni, in particolare grillini (ma anche Sel e leghisti), che si iscrivono a parlare non per dibattere le leggi proposte dal governo, ma per fare ostruzionismo, diluire i tempi, fare propaganda politica e carnevalate antisistema, in modo da poter dire poi che il governo non fa nulla. Si tratta di un abuso della democrazia, dai tratti sabotatori. Nell'idea dei padri costituenti, infatti, il parlamento doveva essere il luogo del dibattito pubblico, specchio del paese, ma col tempo si è visto che qualcosa non funzionava. Per come sono posti i regolamenti parlamentari, chi vuole usare il parlamento come "tribuna rivoluzionaria" ne viene avvantaggiato rispetto a chi vuole usarlo come luogo della produzione democratica. Tutto viene peggiorato dal bicameralismo perfetto, un sistema che in realtà ne' comunisti ne' democristiani volevano, ma fu frutto di un compromesso. Non è un caso che l'ultimo comunista rimasto in vita, Giorgio Napolitano, si spenda per la riforma voluta da Renzi per trasformare il senato nella camera delle regioni, che era proprio la proposta del Partito Comunista Italiano. Opponendosi a questa riforma, l'opposizione di sinistra del Pd si conferma erede non del Pci, ma della sinistra da assemblea studentesca. D'altronde accusare Renzi di voler fare del Pd un partito di centro o centrodestra abbandonando i rapporti privilegiati con le sinistre più radicali e le radicalità della "società civile" è una sciocchezza antistorica per il semplice motivo che quel partito non fu mai un partito di sinistra-sinistra, ma fin dai tempi di Togliatti si è sempre posto al centro con un carattere fortemente nazionale e una vocazione maggioritaria. L'idea di legarsi alle frange estreme della sinistra e alla gauche da salotto fu poi di chi quel partito lo distrusse, non per fare un partito moderno e riformista, ma per creare quell'orrendo accrocchio "cattocomunista" che fu l'Ulivo, dominato da comunisti da movida e giustizialisti. Tutte cose che Renzi, giustamente, vuole spazzare via.